"DICONO DI ME’"
Note Critiche – Letterarie e riflessioni per il poeta, "Giovanni Moschella"
Limpida come acqua di sorgente, densa di contenuti e di significati, la poesia di Giovanni Moschella è un canto del cuore, una sinfonia di parole, un sospiro di vita. I versi sciolgono trame di tenerezza, di dolore, di stupore, sulle pagine che vibrano di sentimento. Il nostro autore, colto, impegnato nel sociale, sensibile agli avvenimenti che caratterizzano il nostro tempo, sa offrire, anche una "gamma di sensazioni" e un monito di chiara valenza morale. È il poeta della realtà, con le sue ombre e le sue luci, un sapiente ricercatore di verità, ma sa anche raccogliere le gemme del sogno che impreziosiscono il tempo stesso della vita. Giovanni Moschella, poeta, scrittore e pittore, ha interessato la stampa più quotata e ricevuto numerosissimi ed ambiti riconoscimenti.
Tina Piccolo
La poesia di Giovanni Moschella, si scioglie teneramente in un ascolto evidenziando i momenti più profondi della vita. I silenzi della sua anima creano attimi catartici con stile e cultura. Nelle liriche appare la bellezza delle atmosfere, i luoghi, il profumo delle parole e il senso del Creato. Esprime il suo mondo interiore con riferimenti al sociale e all’umanità. Con tanta ricchezza nei contenuti. Le sue parole sono avvolgenti. Giovanni Moschella è scrittore,poeta, giornalista, pittore. Nella sua pittura si nota ricerca di luce, ottimo effetto cromatico, osservazione ed espressione. Il verso si fa colore e trasmette messaggi, dove la poesia è pittura e la pittura è poesia. Leggendo le sue poesie sopraggiunge quel risveglio che affianca l’essenza della mente e ci fa vibrare il cuore dolcemente ed apprezzare sempre più i valori. La sua bravura viene confermata da riconoscimenti e meriti. Molti premi sono stati assegnati a Giovanni Moschella, per concorsi nazionali ed internazionali. Il suo discorso lirico è stato altamente qualificato. Emerge quel modo sottile, delicato, professionale ;quel comunicare, episodi, racconti, dolori, incontri, amori, atmosfere con padronanza poetica, lascia al lettore sensazione ed emozione. E’ un vero Maestro del pensiero. Bravo per il lavoro che svolge in sinergia e collaborazione, ebbene dire a Giovanni Moschella : è sempre più poeta, perché è nato poeta-pittore. Auguri per successi sempre più prestigiosi.
Pina Magro, poetessa e pittrice
Si staglia dalla realtà alla fantasia, dalla denuncia alla speranza, il percorso poetico dell’artista campano Giovanni Moschella. Abbiamo detto artista nel presentare Moschella non soltanto perché in questa figura riconosciamo il poeta, lo scrittore e il pittore, ma anche perché Giovanni Moschella artista lo è nell’animo. E lo è due volte. Perché se da un lato la sua scrittura è tesa, pur senza dimenticare che la realtà va descritta per quello che è, a dare un’emozione carica di speranza al lettore, dall’altro lato egli stesso porta la speranza a chi dal proprio destino non è stato privilegiato, e vive in condizioni disperate. Ecco perché questo scrittore dall’animo sensibile ma non per questo privo di decisione, quando non si occupa di scrittura, si impegna attivamente “Anima e corpo” nell’ambito delle prestigiose associazioni a scopo umanitario cui appartiene. Giovanni Moschella è un” portatore” di emozioni. E quando queste non può portarle personalmente, le imprime sulla carta e le dona ai lettori. Lettori di ogni genere e sorta, perché siamo ancora convinti che la scrittura non possieda quei limiti e quelle delimitazioni che sembrano oggi avvalorare la realtà odierna.
Adalgisa Biondi, giornalista
Il poeta, Giovanni Moschella, percorrendo il sentiero della realtà e della memoria, in stile semplice ed impeccabile, nella forma e nella terminologia, anela ad un misterioso silenzio e a una pace che diano serenità alla nostra esistenza, imprevedibile ed insidiosa, sebbene affascinante, come la notte che ci avvolge con la sua immensità. Nessuna enfasi poetica, nessuna interferenza idealizzante, nessuna retorica ma il tono rassicurante della confessione, il susseguirsi di immagini semplici, chiare, evidenti, come nella tavolozza di un pittore e un’attenzione rivolta ora all’osservazione della realtà, ora alla rievocazione di felici momenti del passato. La poesia non è cerebrale, nemmeno di ricerche meticolose, ma è uno stupendo intreccio di vibrazioni interiori; insomma un discorso poetico che ha un so di intimo, di discorsivo, di confidenziale che non scolla dalla resa lirica ma la ravviva e la tiene alta.
Teresa Marcellino, docente e poetessa
Oltre la frontiera, ed oltre la cortina dell’indifferenza.
di Maurizio Vitiello
L'attuale verseggiare di Giovanni Moschella mi sembra ancor più sentito, ma il poeta irpino non precisa con versi compatti o accattivanti, bensì stende, in filigrana, muti desideri per un nuovo possibile e migliore confine.
Certamente il senso della quotidiana fatica domina la scena e Giovanni Moschella costruisce, passo dopo passo, verso dopo verso, una struttura linguistica né insidiosa e né traditrice, ma dotata di una rete di rimandi.
Paesaggi e visioni d'insieme reggono la critica, che l’autore, quasi con dolcezza, pronuncia anche in assemblee e serate pubbliche.
La ragione di Moschella è tutta indirizzata a tessere panorami reali, senza nascondimenti, ed in lui preme anche la voglia di sogni e di emozioni.
Cromatismi dialettici intervallano di luci e di ombre le vibrate memorie.
L'autore dettaglia, circostanzia e spiega, in sequenze appetibili, elementi della figurazione reale.
La vena è fresca, ma i versi non osano fluidificare in naturale scivolo.
Giovanni Moschella, sotto l'impulso di una recente sintesi, produce miniate considerazioni, di tono garbato, delicato e tenero.
La sua immaginazione, seppur fertilissima, risucchia il dato scalpitante e ripercorre note passate, nonché riferimenti ultimi.
Insomma, l’autore elabora e predispone minute misure e sottili impronte, che regola nel cuore.
Nei lavori variate quote esistenziali e trapassanti trasparenze emergono e sostanziano atmosfere stravolte, ma rifinite con leggerezze di tratto signorile.
In conclusione, Giovanni Moschella serba interessi per il quotidiano e per il futuro, che ci vede già succubi di fatiche.
Ma nel suo giornaliero esercizio di poeta cerca di fissare sostanze per attendere e cogliere acute soglie e circonferenze dei limiti, ma fa di tutto perché ci sia un varco, un respiro, un’apertura del domani per questo mondo stravolto e strafatto.
I suoi intendimenti indugiano, con muta discrezione, sui sentieri del margine, della frontiera e della cortina, che restringe la nostra linfa vitale, quella che intende colmare la vita di passioni nella logica del superamento delle tensioni.
Giovanni Moschella sa “leggere” i movimenti della “street corner society” e gli eventi mondiali ed, allora, il vivere con i sussulti osa controllarlo per meglio esaminarlo.
Qui entra in gioco una profonda presa di coscienza, rinforzata e corroborata da ciò che si è e da ciò che è stato seminato.
Il “focus” della consapevolezza di Giovanni Moschella prende spunto da allarmate vene intimistiche, e cala, così, il suo interesse sulle umane vicende.
Giovanni Moschella, ha una nobiltà d’animo innata, la sua liricità, spazia tra la Trascendenza e l’immanenza, i versi catturano il lettore, entrano nell’insito, scavano solchi e seminano fiori di speranza alla nostra fragile umanità. Leggendo le sue poesie ci si accorge palesemente, che l’autore mette in evidenza delle tematiche toccanti, care alle persone semplici e sensibili, coloro che reputano essenza di vita e di civiltà l’amore e l’amicizia.
Giovanni Moschella è artista poliedrico, di grande sensibilità umana, dipinge, scrive e poetizza, con signorilità. Sa vivere nella collettività, degno di meritarsi elogi e riconoscimenti umani, per la sua operosità e il suo altruismo.
Armando Fusaro
Approssimarsi alla lettura di un testo poetico significa predisporre l’animo a vivere spazi temporali ed atmosfere di una dimensione capace di offrire la sapienza dell’essere e dell’assoluto. Quando si verifica a pieno questa condizione dello spirito, allora siamo di fronte alla vera poesia. Tale evento è l’assioma regolativo per chi attende alla natura del messaggio poetico. Si è realizzata così una corrispondenza di idealità, di sentimenti, di emozioni, tali da rendere possibile l’esegesi e l’interpretazione della narrazione sentimentale del nostro autore. Trapela dalle liriche di Giovanni Moschella un senso di religiosità profonda. Una religiosità non soltanto mistica, ascetica, ma senza dubbio una religiosità che si caratterizza come amore universale verso tutti gli uomini, verso i “Grandi della Fede”, come Giovanni Paolo II,”il tuo canto fraterno va oltre lo spazio della vita…”, verso gli affetti familiari “ brilla nel cielo…quella stella sei tu”, verso gli amici,” nella memoria ricordi di una poesia che forse un giorno ti scriverò…”, verso la natura, “la luna stasera fa sognare…”, verso la propria terra, “la forza del fiume Sabato in piena…”. Nei suoi versi, che illuminano l’attenzione per l’altezza morale che li anima, vive fortemente la ricerca della libertà, “quante volte ti ho cercata nell’immensità dei monti…” e l’amore espressione ed attestazione della parola di Dio, “mi trovo ad Assisi dove la fede è spiritualità…” e l’amore materno, amore indistruttibile, che valica i limiti del tempo e che lascia al figlio il bene più prezioso, una forte eredità di leggi eterne. Il tono appassionato prorompe e l’amore nasce e vive nella sua spontaneità come poesia del cuore, “cuore mi piace ascoltarti, sentirti parlare… dove sei”, nei frammenti di ricordi e silenzi l’autore rivive il sogno di un passato remoto, che rievoca nel suo animo l’infanzia, il tempo andato,”il tempo vola in fretta”, come momento di recupero dell’esistenza e di proiezione del vivere. Un vivere che trova da parte del poeta un continuo rimando ad immagini della natura, “i segreti del mare, i bagliori dorati del tramonto…”.”Un poeta nascosto”, che si riconosce come tale soltanto quando respira la pioggia, la sabbia, il gabbiano, quasi essenze e profumi di una vis vitalis, donatrice e madre del verso del nostro cantore. La sua poesia rispecchia tutti gli aspetti dell’esistenza: l’oscurità, l’incomunicabilità, la solitudine, “una tempesta di vento ha spalancato la finestra”…, la tristezza, lo smarrimento, ma nello stesso tempo la ricerca di uno sbocco verso la vera luce. La figura del poeta si intreccia con quella del pensatore, là dove il suo libero sguardo avrebbe voluto ravvivare il sorgere di un Sud con un paesaggio diverso, espressione di un’altra umanità. Pensiero, sentimento ed immagini ben si realizzano nella tensione finalistica ed unitaria che è propria dell’arte, alta espressione dell’essenza stessa della mente umana.
Professoressa Maria Rosaria Di Rienzo